Il motivo a palmizi
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Salerno, Duomo. Iconostasi, moncone destro, III registro. Le sequenze di palmizi nani, costituenti, dal nostro punto di vista, il motivo più interessante del registro e quello che ad esso imprime, percettivamente, un senso dinamico di scorrimento orizzontale, inizia all'estremità esterna del moncone sinistro e si conclude nel moncone destro a tergo del grifone alato.
La definizione di palmizi nani con cui indicheremo le sagome pentalobate inserite, in sequenza lineare, nel terzo registro dell'iconostasi, nasce dalla comparazione tra esse e l'analogo motivo, decisamente più slanciato e completo, che guarnisce la cimasa dello zoccolo marmoreo della Cappella Palatina di Palermo e del Duomo di Monreale, cingendo, parzialmente nel primo caso, totalmente nel secondo, i rispettivi invasi architettonici. In un caso e nell'altro, esso assume la funzione di membratura sommitale dell'addobbo decorativo della parete. Usato come tale e declinato a tre o cinque lobi, il motivo ha una storia che si allunga nel tempo e si distende nello spazio. Nei grafici seguenti si sono sviluppate alcune simulazioni di approfondimento delle analogie e di-vergenze tra le sagome citate.
Salerno, Iconostasi. Collocazione delle sequenze a palmizi nani.
Salerno, Duomo. Iconostasi
Salerno, Duomo. Iconostasi
Salerno, Iconostasi. Registri C e D.
Riteniamo che il motivo a palmizi nani costituisse la stringa conclusiva dell'originario impianto iconostatico, direttamente sovrapposta al complesso dei registri pluteali ed estesa da un estremo all'altro della compagine, per un totale di 26 palmizi, 13 da un lato e altrettanti dall'altro, e sormontato, in funzione di cornicione, dalla stringa marmorea ad intaglio e dal mosaico sommitale (lettera D). Nella figura di sotto, sullo sfondo della sagoma dell'attuale e più regolare moncone sinistro, proponiamo una simulazione visiva parziale, in quanto mancante delle membrature d'estremità, di quanto appena detto.
Salerno, Duomo. Iconostasi, struttura e resa musiva convenzionale. È convenzionale il modo in cui presentiamo la soluzione decorativa finale; è convenzionale l'uniformità di disegno e d'inserti musivi dei plutei. Lo scopo è quello di azzardare un'ipotesi originaria circa la struttura complessiva dell'opera più che nella proposta dei particolari risolutivi.
Riprendendo l'esame dell'opera allo stato attuale, convergiamo l'attenzione sulla presentazione delle due dissimmetriche sequenze di palmizi del terzo registro. La dissimmetria è sia numerica sia di contenuto: è numerica perché i palmizi del moncone sinistro eccedono di tre unità i palmizi del moncone destro; è di contenuto per la disuguale commistione di soluzioni a motivi geometrici e soluzioni a motivi naturalistici. Cominciamo da questi ultimi, sia per il senso di novità che essi introducono in una sequenza di soluzioni prevalentemente geometriche, sia per la collocazione in testa e in coda dell'intera sequenza, sia per il significato che ad essi attribuiamo.
Salerno, Duomo. Iconostasi, Sequenze dei palmizi a motivi geometrici del moncone sinistro (II-X) e del moncone destro (XI-XV). [File: Palmizi Geometrici.PC9]
la sagoma A PALMIZIO E L'UNIVERSALITà DEI PROCEDIMENTI DI SUPPORTO PROGETTUALE
Salerno, Duomo. Iconostasi, moncone destro. Metodologia di rilievo e riproduzione della sagoma XI (fig. 1) della sequenza di palmizi. Fase 1 (fig. 2): Rilievo del contorno a punti equidistanti (distanza media dei punti 1,5 cm) e a valve separate. Fase 2 (fig. 3): Unione dei punti e conversione della spezzata in profilo mistilineo ad archi di cerchio. Fase 3 (figg. 4-5): Scelta del profilo di una delle due metà e replica speculare in funzione della ricomposizione digitale della sagoma. Fase 4 (fig. 6): Riproduzione della tessitura musiva a riempimento dell'alveo. [File: PALMIZI DI SALERNO DX 3.PC9]
Salerno, Duomo. Iconostasi, moncone destro. Palmizi nani, sequenza delle sagome XI-XV. Sovrapposizione dei profili. [File: PALMIZI DI SALERNO DX 3.PC9]
Salerno, Duomo. Iconostasi, moncone destro. Palmizi nani, sequenza delle sagome XI-XV. La sovrapposizione dei profili (fig. 6) rende evidente la sostanziale identità formale e dimensionale delle sagome. Chi operò il trasferimento sulla lastra marmorea, utilizzò un'unica controsagoma per riprodurre sulla lastra i contorni di ciascun palmizio. In un prodotto dell'attività manuale, variazioni minime di forma sono inevitabili imprecisioni di scavo. [File: PALMIZI DI SALERNO DX 3.PC9]
Salerno, Duomo. Iconostasi, moncone destro. Studi proporzionali sulle sagome a palmizio. [File: PALMIZI DI SALERNO DX 3.PC9]
Salerno, Duomo. [File: Palmizi di Salerno dx 2.PC9]
Salerno, Duomo. La seconda e la terza elaborazione mostrano gli schemi geometrici di supporto della composizione. Tale prassi, come emerge dal primo trittico di figure, relativo al prospetto del duomo di Salerno, non era di esclusiva pertinenza del campo pittorico, riguardando le modalità di scansione compositiva di un qualsiasi piano di lavoro in campo artistico. [File: Palmizi di Salerno dx 2.PC9]
LE ANOMALIE dei procedimenti manuali